Eredità e legato
Nel linguaggio di tutti i giorni, quando si parla di eredità si intende ogni tipo di lascito conseguente alla morte di una persona. Qualsiasi bene che si riceve dal defunto, in base alla legge o secondo la specifica previsione di un testamento, si considera come un’eredità. In realtà, da un punto di vista giuridico, occorre distinguere due categorie di lasciti: la vera e propria eredità e il legato. Queste due figure sono infatti soggette a regole differenti.
L’eredità comprende l’intero patrimonio del defunto, quindi l’insieme di tutti i suoi beni ma anche i diritti e gli obblighi che facevano capo alla sua persona. Si dice infatti che l’erede continua la personalità del defunto, e tutti i rapporti giuridici continuano inalterati, pur essendo cambiato il titolare. Il fatto che l’eredità comprenda il patrimonio nella sua interezza non impedisce, naturalmente, che possa essere divisa in quote, come avviene normalmente tra il coniuge e i figli del defunto. Si tratta, appunto, di quote di eredità, dunque di quote ideali del patrimonio complessivo. Per esempio, se il defunto lascia la moglie e due figli, senza fare testamento, a ciascuno degli eredi spetta una quota pari a un terzo dell’intero patrimonio ereditario. Trattandosi di quote di comproprietà dell’intero patrimonio, sarà necessaria una divisione tra gli eredi, per attribuire a ciascuno la piena proprietà di uno o più beni determinati.
Il legato, al contrario, è un lascito che ha per oggetto un particolare bene o un diritto specificamente individuato. E’ l’equivalente di una donazione, però ha efficacia solo a partire dalla morte del disponente. L’oggetto del legato, dunque, è sempre qualcosa di preciso, al contrario dell’eredità che ha per oggetto una massa indistinta. L’attribuzione di un bene o un diritto particolare a una certa persona può venire, ovviamente, solo dalla volontà del defunto. Ecco perché, salvo casi particolari, il legato presuppone la presenza di un testamento, in cui il defunto ha manifestato la volontà di lasciare quel bene a una certa persona. L’eredità, al contrario, viene devoluta anche in mancanza di un testamento, come spesso accade, in base alle regole previste dalla legge. E’ infatti preciso interesse dell’ordinamento che ci sia sempre un erede, in modo di assicurare un’ordinata successione nei rapporti giuridici che fanno capo al defunto. Il legato, al contrario, è del tutto discrezionale, può esserci o non esserci secondo la volontà del defunto.
Eredità e legato sono diversi anche per altri aspetti. L’eredità richiede sempre un’accettazione, espressa o tacita, da parte della persona designata. Il legato, invece, si acquista automaticamente, senza bisogno di accettazione, pur essendo possibile rinunciarvi. Ciò dipende anche dal fatto che l’eredità, come abbiamo visto, non comprende solo beni e diritti, ma anche obblighi, e in particolare l’eredità comprende tutti i debiti del defunto. L’accettazione dell’eredità comporta dunque una valutazione discrezionale da parte dell’erede designato, che potrebbe anche avere interesse a non accettare, se i debiti sono superiori all’attivo del patrimonio. In tal caso, infatti, l’erede sarebbe tenuto a pagare di tasca propria. Nel legato questo problema non si presenta, dato che il legatario non risponde mai dei debiti del defunto. Nel peggiore dei casi i creditori potranno portargli via ciò che ha ricevuto, ma non potranno mai chiedergli di più.
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